Convertire, tutte le sfumature



Il tema del cambiamento è sempre stato proprio dell'uomo, fin dall'antichità. Uno dei più celebri filosofi greci, Eraclito, fece di questo concetto il tema centrale del suo pensiero. Pantha rhei ("πάντα ῥεῖ" - Tutto scorre), così recita il suo celebre frammento, che esprime come nulla rimanga immune all'ineluttabile progredire del tempo.

Ebbene questo tema, così profondo e antico, è uno dei significati più profondi del verbo a cui è dedicato questo post.

L'accreditato vocabolario Treccani così definisce il verbo "convertire":
Convertire: [v. tr.] :
1. ant. Volgere, rivolgere, dirigere.
2. a. Mutare, trasformare, far cambiare di natura o di forma, destinare a un uso diverso
    b. intr. pron. Trasformarsi, mutare forma o natura: l’acqua si converte in ghiaccio
3. a. Convincere a cambiare sentimenti, opinioni, ideologia.

Si può quindi dedurre come il verbo abbia una grande sfumatura di significati: si spazia da un'impronta più religiosa fino ad una prettamente tecnico-scientifica passando poi per usi più comuni e colloquiali.

Derivando dal latino è piuttosto comune che un verbo assuma molte sfumature diverse. In questo caso si origina dalla fusione della particella cum (con ,in italiano) e il verbo vertere (volgere, voltare).
Questa unione e migliaia di anni di utilizzo hanno portato poi questo verbo all'accezione attuale.

Dopo questa breve presentazione del verbo, possiamo capire quanto sia trasversale il suo utilizzo e l’importanza della sua presenza nel nostro vocabolario.


Fonti e approfondimenti:
Vocabolario Etimologico: https://www.etimo.it/?term=convertire&find=Cerca
Vocabolario Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/convertire/
Illustrazione del verbo "Convertire"

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