Biografia di una parola

Chi tra di noi, nella nostra vita ormai completamente digitalizzata non ha mai avuto problemi con un file illeggibile, con un'immagine che no si apre e mille altri problemi di ogni tipo. Potrei azzardarmi che nessuno che utilizzi anche solo di rado uno strumento digitale non abbia mai avuto un problema del genere. Quindi in preda al nervosismo affoghiamo nel web alla ricerca del metodo più semplice per convertire i nostri file e per goderne il contenuto. Ebbene tutto ciò questo contesto ormai familare si basa sul concetto di conversione che è l'essenza più intima che possiede il verbo "convertire" ai giorni nostri. Ma pensando al fatto che nemmeno un secolo fa i computer non esistevano e neppure i loro più lontani genitori erano ancora nati, vi chiederete quando potesse essere utilizzata questa parola se il contesto di riferimento non esisteva. Ebbene aprendo un semplice dizionario troveremmo conforto in un istante trovando altri contesti e utilizzi di questa parola, ma resta lo stesso sorprendente come tra di loro quest ambiti siano lontani anni luce. Bene, in questo post trateremo appunto la storia di questa parola e come nel tempo sia passata tra religione, acciaierie e compuer.

Come tutte le storie anche questa ha un inizio e il nostro si trova nell'epica e antica repubblica romana, prima che Cesare attraversasse il famoso Rubicone. La nostra è una parola antica nata nel linguaggio più volgare, anche se non fa parte del linguaggio latino più arcaico. Infatti la il verbo ha un antenato: "Vertere". Questo verbo per i romani significava: rivolgersi, girare oppure in chiave militare (come moltissimi verbi di quella guerreggiante società aveva un proprio risvolto bellico) poteva voler dire mettere in fuga. Convertire nasce dunque dall'unione di questo verbo con la particella "cum-" che ne rafforzava il significato portandola su un piano più astratto. In fatti in questa forma la parola perde sempre più il suo significato militare che riamane esclusivo del suo antenato ma in cambio "convertere" (in latino) inizia ad essere usato riferendosi alle persone significando: rivolgersi a qualcuno, far cambiare idea. Con il passare dei secoli si instaura l'impero e la cultura romana subisce una grandissima rivoluzione convertendosi sempre di più al cristianesimo. Per l'appunto il verbo acquista questo nuovo e potente significato religioso.

Passano i secoli, passa il fatidico anno 476 che si porta via con se il maestoso impero romano, ma il latino rimane e il nostro verbo sopravvive. Arriva il medioevo e come in una teca di vetro il verbo non subisce grandi cambiamenti, rimanendo inalterato. La storia scorre e il nostro verbo si rende partecipe in una delle tante guerre che segnano la nostra specie. Arriva l'anno 1095 e si combatte la prima e leggendaria crociata nel insegna della conversione di Gerusalemme al cristianesimo.

Nuovamente la storia riprende il suo corso e non mancano episodi in cui il nostro verbo si fa partecipe a causa della super religiosità della società di quei tempi. Nulla di nuovo però accade nella nostra storia per secoli, fino a quando lentamente dopo la metà del XVIII secolo che porta con se la grande rivoluzione industriale iniziano a nascere le prime acciaierie e le prime industrie chimiche che iniziano a convertire il ferro in acciaio e ghisa. Il nostro verbo cambia quindi casa e inizia a farsi strada tra le industrie e i laboratori lasciando sempre più le chiese e la fede. Sempre in quel periodo la fisica inizia a fare scintille e moltissime delle teorie fondamentali della materia nascono in quegli anni e nel fervore della scoperta ognuno inizia a dare i propri nomi alle grandezze fisiche scoperte, creando confusione e incoerenze tra di loro e cosi che la nostra parola da una mano rendendo possibile la conversione tra le miriadi di unità di misura create.

Siamo arrivati quindi all'incirca nel 1800 e la nostra storia è quasi giunta alla fine la prossima tappa già la conosciamo perchè il nostro verbo arriva nei nostri computer permettendoci di saltare da un file all'altro senza troppa difficoltà. Non resta quindi che immaginare quali altre rivoluzioni umane possano far cambiare di casa alla nostra e a tutte le altre parole.


Illustrazione






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